Quinta generazione: sperimentazione del 5G in cinque Città italiane

Il termine per la presentazione dei progetti di sperimentazione della rete 5G è stato prorogato al 12 giugno (il termine iniziale era il 15 maggio).

La sperimentazione avviata in Italia dal Mise con l’Avviso pubblico per progetti sperimentali sul 5G durerà fino al 2020 e interesserà  i territori di 5 città italiane: l’area metropolitana di Milano, Prato, L’Aquila, Bari e Matera. I progetti dovranno partire entro la fine del 2017.

Con i progetti per la sperimentazione del 5G, l’Italia inizia a dotarsi della tecnologia per reti mobili di quinta generazione. Il 5G non è semplicemente un’evoluzione del 4G, ma apre nuovi scenari e opportunità di sviluppo.

Si tratta infatti di una tecnologia abilitante per servizi innovativi che cambieranno profondamente il modo di vivere e di spostarsi dei cittadini o il modo stesso di produrre da parte delle imprese. Una tecnologia in forte discontinuità con il passato sia per quanto riguarda la velocità che il tempo di latenza; con potenzialità enormi sul fronte dei servizi che potranno essere sviluppati dal nostro sistema produttivo e dal sistema pubblico.

Nel suo Action Plan per il 5G la Commissione europea aveva invitato gli stati membri ad individuare entro il 2018 almeno una città dove avviare la sperimentazione. L’Italia aveva accettato la sfida europea, individuando ben 5 città italiane, mettendo a disposizione le frequenze e chiedendo agli organismi interessati di presentare i loro progetti.

Il bando del Ministero non ha solo la finalità di sperimentare la rete 5G da un punto di vista infrastrutturale,  viene richiesto infatti di presentare progetti che saranno valutati sia per la parte infrastrutturale che per quella dei servizi sperimentati. Il bando non è quindi rivolto solo ad operatori TLC ma anche a Università e Centri di ricerca. Nei progetti è inoltre incentivato il coinvolgimento degli enti pubblici, delle Pmi locali e delle startup.

Questa sperimentazione, con il parallelo sviluppo del Piano Banda Ultra Larga, consentendo a tutti i territori di avere a disposizione la fibra, consentirà di metterci nelle condizioni di replicare in tutto il paese i benefici della rete 5G.

I lotti di gara per i quali presentare progetti sono tre: il primo riguarda il territorio della città metropolitana di Milano, il secondo comprenderà la città di Prato e L’Aquila, il terzo Bari e Matera.

Le città di Milano, Prato e Bari sono state selezionate sulla base della capillarità di connettività ultraveloce e la disponibilità di frequenze nella banda 3,7-3,8, lungo i corridoi europei. In aggiunta, sono state individuate anche L’Aquila e Matera: la prima interessata dalla fase di ricostruzione post-terremoto, la seconda città in quanto capitale europea della cultura 2019.

Alla fine del 2016, la giunta comunale della città di Torino, prima in Italia, aveva già sottoscritto un patto d’intesa con la società Telecom Italia Mobile per dare l’avvio ad una sperimentazione di rete 5G. Telecom Italia Mobile ha aderito all’Action Plan della Commissione Europea, comunicando Torino come prima città 5G-enabled. L’accordo sottoscritto da TIM e Torino prevede che entro il 2018 tremila utenti potranno usufruire del 5G, per passare successivamente ad una rete a diffusione capillare.

Avviso pubblico del MISE per progetti sperimentali sul 5G

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