Grazie al lavoro svolto nei mesi scorsi con il Governo è stato definito il Piano Banda Ultra Larga della Regione Lazio finalizzato a portare connettività ultra veloce a tutti i comuni del territorio. Poiché si tratta di un piano di infrastrutture di grande portata strategica la Regione Lazio ha organizzato ieri un convegno, che si è tenuto presso la sala Tirreno della Regione, nel corso del quale sono stati illustrati agli amministratori locali il programma degli interventi e le modalità operative della sua attuazione.
L’evento è stato aperto dall’Assessore Sviluppo economico e Attività produttive Guido Fabiani che, portando il saluto del Presidente Nicola Zingaretti, ha sottolineato: “il tema della banda ultra larga ha l’obiettivo di costruire una regione digitale. È un opera pubblica che ha la stessa valenza del progetto autostradale. Si tratta di un investimento di 178 ml di Euro per la realizzazione di una rete pubblica in fibra ottica che porterà connettività a 100 Mbps ad oltre il 70% dei cittadini, a tutte le sedi della PA, scuole e strutture sanitarie comprese.”
Antonella Pizzaleo, responsabile dell’agenda digitale della regione Lazio ha messo l’accento sul fatto che il piano BUl è legato al concento di cittadinanza digitale e democrazia digitale. “ La Banda ultra larga è centrale nella programmazione della regione Lazio – ha sottolineato la Pizzaleo – ed è un’azione cardine dell’Ente. Il piano della regione si rivolge alle aree bianche, cosiddette a fallimento di mercato, con l’obiettivo di coprire il 70 % del territorio con una connessione a 100 Mbps e il restante 30 % con una connessione a 30 Mbps”.
Luca Ferrara, dirigente della Regione, ha spiegato che un ulteriore obiettivo è quello di garantire un percorso amministrativo facilitato agli amministratori coinvolti attraverso l’uso della nuova Conferenza di servizi riformata dal decreto Madia. Saranno definite, nello specifico, quattro conferenze di servizi che usufruiranno di una piattaforma semplificata.
Il contributo di Salvatore Lombardo, direttore generale di Infratel, è stato utile a dirimere gli aspetti tecnici del progetto: “l’intervento – ha spiegato Lombardo – attua una direttiva comunitaria che contiene una serie di norme volte all’accelerazione dei tempi di posa della fibra ottica e dell’utilizzo delle nuove tecnologie in materia di scavo, meno invasive e onerose. La posa della fibra avverrà il più possibile su infrastrutture esistenti per evitare gli scavi. Il Mise, con il supporto di Infratel, ha avviato delle interlocuzioni con altri Enti centrali, coinvolti dal processo autorizzativo, per la semplificazione del processo autorizzativo. In particolare sono state indirizzate: una convenzione Anas, una convenzione RFI, un protocollo d’intesa Mise-Upi, per la stipula di una convenzione Infratel-Province, linee guida con Anci e associazioni gestori delle reti gas per la gestione delle interferenze e una circolare con il Mibact che fornisce una linea guida unica a tutte le soprintendenze per il rilascio dei pareri storico architettonici, archeologici e paesaggistici. La rete rimarrà pubblica e sarà gestita dallo Stato tramite un concessionario che provvederà alla manutenzione per un periodo di venti anni. Saranno garantiti – conclude il direttore generale di Infratel – prezzi d’accesso più di quelli di mercato”.
Secondo Luigi Cudia, Responsabile Operations di Infratel ha ricordato che per l’avvio degli interventi è necessaria la sottoscrizione preliminare da parte di ogni comune della Convenzione che disciplina le modalità di interazione tra il Comune ed Infratel Italia per l’esecuzione delle opere di realizzazione e manutenzione della infrastruttura che, nel caso della Regione Lazio, sono state affidate alla società Open Fiber.
Ai lavori è stato presentato anche il Progetto “Crescita digitale in comune”, una iniziativa voluta dal MiSE e affidata a Legautonomie, con il supporti di Leganet e Ancitel, per affiancare i comuni in tutte le fasi del Piano BUL.
Loreto Del Cimmuto, Direttore di Legautonomie ha spiegato che l’obiettivo principale del progetto è l’erogazione, attraverso un’apposita piattaforma web, (www.crescitadigitaleincomune.it) di contenuti informativi, formativi e di supporto agli enti locali, come ad esempio la consulenza legale erogata mediante la sezione “Atti deliberativi” e “Esperto risponde”.
Il presidente di Legautonomie Alessandro Broccatelli ha annunciato che altri eventi divulgativi e informativi saranno organizzati in futuro a supporto degli amministratori. Ha ricordato inoltre che, per il progetto Crescita digitale in comune è essenziale l’individuazione, per ogni comune, di un referente territoriale: questa figura chiave avrà un accesso privilegiato alla piattaforma che gli consentirà di ottenere un approvvigionamento informativo utilissimo per l’organizzazione delle fasi riguardanti l’iter tecnico e amministrativo dei lavori.
L’amministratore delegato di Ancitel Franco Minucci, che ha concluso i lavori, si è soffermato, oltre che sugli aspetti tecnici della piattaforma, sull’utilità della Banda ultra larga e sulla sua valenza strategica. Ha ricordato che la posa della fibra ha una ricaduta economica enorme per il mondo degli Enti locali ed è legata a numerosi nuovi servizi rivolti alla comunità e all’utente finale: il cittadino in quanto detentore di nuovi diritti come la cittadinanza digitale.
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